Ci sono delle fasi quando ci si dedica al giardino, che vanno rispettate con grande attenzione, perché la cura delle piante è l’elemento cardine per far sì di poter contare su un giardino sempre fiorito e che sia ricco di fiori splendenti, colorati e soprattutto profumati. Ma quello che ci interessa in questa è analizzare il momento della potatura.
Molti pensano che basti tagliuzzare qua e là foglie secche e rami che appaiono più spogli, ma in realtà c’è una ricerca di parti messe peggio e di zone più danneggiate, che non si basa solo su un approccio di parvenza iniziale, ma vanno ricercate anche al di sotto, dove magari si nascondono rami che non riescono a respirare o a raccogliere a sufficienza la luce solare. Vediamo come procedere.
La potatura: tutto quello che non sai
Dicevamo che proprio con la potatura, la pianta vive un momento di grande impatto: si tratta di uno stress importante, dal quale la pianta deve guarire, e deve esserle dato il tempo sufficiente per sanare la ferita e poter dedicarsi poi alla formazione di nuove foglie, di nuovi rami e di nuovi fiori. Tutto questo quindi va pensato in modo capillare e certosino per il bene della pianta.
La potatura quindi va eseguita in modo molto preciso, alla luce di quelle che sono le parti più sofferenti della pianta: foglie secche, rami che crescono storti o presentano già segnali di appesantimento, zone d’ombre, presenza di malattie fungine. Per questo motivo, per far fronte alle diverse problematiche ci sono diversi tipi di potatura: quella di formazione, quella di produzione, quella di ringiovanimento, quella di manutenzione, e quella estetica.
Come potare il gelsomino?
Nel caso specifico del gelsomino, la potatura avviene seguendo gli stessi principi. Il gelsomino è una pianta molto apprezzata e ricercata, tanto da essere una di quelle più presenti nei balconi. Ama il climi subtropicali e cresce bene dove ci sono terreni drenanti e soleggiati; ama anche ricevere acqua regolarmente e richiede una certa manutenzione, con particolare attenzione alla potatura, appunto:
- potarlo in primavera o in autunno
- valutare la pianta
- rimuovere rami morti o malati
- sfoltire i rami, dando comunque una forma equilibrata e armoniosa
- procedi con tagli inclinati
E’ bene ricordare che il taglio non deve mai andare oltre il 30% della pianta e che non si deve procedere con una potatura così importante più volte nel corso di un solo anno, per evitare che la pianta venga troppo stressata. Ovviamente, prima di agire, osserva attentamente tutta la pianta e procedi in modo tale che possa solo giovarne.
Quando il gelsomino è molto giovane, la potatura serve soprattutto per indirizzarne la crescita, dando modo di contenere l’allargamento della fronda e per concedere ai fiori di crescere in modo importante e regolare, senza avere grossi intoppi o problemi di fioritura. Per il resto, buon divertimento e godetevi il vostro gelsomino fiorito.